Recensione: Solo – A Star Wars Story

Solo – A Star Wars Story o Come nasce la più grande canaglia di una galassia lontana lontana.

Era da anni che si parlava di uno spin-off della saga di Star Wars incentrato sulle gesta di un giovane Han Solo durante l’ascesa dell’impero, e ora che il film è finalmente arrivato in sala, non mi sono lasciato sfuggire l’occasione di vederlo e di recensirlo per voi.

Inizio fornendovi una sintesi della trama del film, presa da Internet Movie Database.

Nel corso di quest’avventura ambientata nel mondo criminale della galassia di Star Wars, Han Solo fa la conoscenza del suo futuro co-pilota Chewbecca e incontra il capitano Lando Calrissian, diversi anni prima di unirsi alla ribellione.

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C’è una premessa da fare prima di addentrarci nella recensione: Sono un fan di Star Wars.

Non uno di quelli che “Oh Dio, sono cresciuto con Star Wars, è la mia religione, Han shot first e la principessa Leia è stata il mio primo sogno erotico.” Né tantomeno (al contrario di molti miei coetanei) sono convinto che “Non è Star Wars se non ci sono le spade laser e le capriole jedi!”.

Sono solo uno che andava alle elementari nel periodo d’uscita della trilogia prequel (meglio nota come la trilogia sbagliata) e che all’epoca non si entusiasmava più di tanto, ma che, riguardando l’intera saga da grande, si è appassionato alla mitologia e ai personaggi di quella galassia lontana lontana.

Detto ciò sarà intuibile a tutti che aspettavo con trepidazione questo decimo capitolo (che poi in ordine cronologico è tipo il 3,25) della saga spaziale creata da George Lucas, però se ora che l’ho visto e ci ho riflettuto non poco mi chiedeste “Ti è piaciuto?” Riponderei “Sì, ma..”.

Ci sono dei ma.

Chiariamoci, il film è divertente, la trama è ben costruita, i personaggi sono caratterizzati meglio di quanto pensassi (su questo ci torneremo), però a fine visione sono rimasto un po’, come si suol dire, con l’amaro in bocca.

Il motivo principale è che, Solo, nonostante riesca a intrattenere e a divertire discretamente, non ha un’anima, è un film senza uno scopo ben preciso.

Infatto, mentre Rogue One era un war movie ambientato nel mondo di Star Wars che si poneva l’obiettivo di farti immedesimare con i ribelli e mostrarti la loro lotta, il loro sacrificio, che pone le basi per le vittorie future dei loro alleati, Solo racconta una serie di aneddoti sul passato di Han che, per quanto divertenti ed interessanti non sembrano avere alcuna ripercussione sulle vicende del resto della saga, né tantomeno forniscono un qualche tipo di morale o insegnamento.

Il film va preso quindi per quello che è, due ore e un quarto di intrattenimento dedicate ai fan della saga e agli spettatori più piccoli.

Come già detto, i personaggi sono ben riusciti, in particolare il più convincente è il govane Lando Calrissian, interpretato da Donald Glover, che riesce a divertire con la sua eccentricità senza però mai scadere nel macchietistico. Un plauso va anche ad Alden Ehrenreich (Han) che molti hanno criticato ma che io ho trovato adeguato al ruolo per come è stato scritto, e ad Emilia Clarke nel ruolo di Qi’ra, personaggio più intrigante di quanto mi aspettassi.

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Ron Howard, subentrato alla regia dopo il licenziamento di Phil Lord e Christopher Miller, fa il suo dovere, senza però brillare per originalità.

In definitiva quel che mi sento di dire su Solo – A Star Wars Story è che è un film carino, che intrattiene e diverte, ma lascia ben poco. Come mi ha detto un caro amico Poteva essere peggio, ma poteva essere anche molto meglio. E aveva ragione. Ciò nonostante io per Star Wars (e per Han Solo) esco pazzo, riguarderò questo film un sacco di volte (sicuramente più spesso de La Minaccia Fantasma) e magari col tempo cambierò opinione a riguardo.

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Concludo elencando quelli che, a mio avviso, sono i pregi e difetti della pellicola, a cui seguirà una valutazione in decimi.

Più in basso troverete anche la sezione spoiler in cui esprimerò la mia opinione su dei dettagli specifici della trama.

 

 

PRO:

  • Cast e personaggi di buon livello.

  • Intrattiene molto bene.

  • Ottimo uso della colonna sonora

  • La sequenza della rotta di Kessel alza il livello della pellicola.

 

CONTRO:

  • I riferimenti agli altri film sono tanto rimarcati da diventare fastidiosi

  • La sceneggiatura si dilunga su alcuni elementi di scarsa importanza

  • Il finale non lascia totalmente soddisfatti.

 

VOTO FINALE: 7-/10

 

ATTENZIONE DA QUI IN POI SONO PRESENTI SPOILER, PROCEDETE SOLO SE AVETE GIÀ VISTO IL FILM O SE SIETE DEGLI INCOSCIENTI!

Sarò sintetico.

I momenti che più ho apprezzato sono stati:

– Il primo incontro tra Han e Chewbacca, che è un credibile e simpatico punto di partenza per quella che conosciamo come l’amicizia più forte e sincera dell’universo di Star Wars.

– Le partite a Sabacc e in generale gli scambi di battute tra Han e Lando.

– La sequenza della rotta di Kessel.

Non mi è piaciuto il fatto che la storyline di Han possa tranquillamente considerarsi conclusa mentre quella di Qi’ra non lo è affatto, anzi, hanno persino inserito la rivelazione bomba che Darth Maul è ancora vivo e a capo dell’Alba Cremisi per…? Un sequel? Probabilmente sì, ma visti gli incassi deludenti di questo film ho paura che un sequel diretto non vedrà mai la luce. Non ci resta che sperare che trovino comunque un modo per non sprecare (di nuovo) il personaggio di Darth Maul e chiudere adeguatamente la storia di Qi’ra.

 

 

Grazie per aver letto fin qua, un abbraccio inquietantemente lungo dal vostro amichevole Señor Flickman di quartiere, a presto!

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